Giulio di Vico
.... ne parla così il nipote, Capitano in congedo, Giuseppe Di Vico....
Come avrete intuito il Maresciallo Maggiore Aiutante Sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza Giulio di Vico era un mio parente.
Era mio zio, fratello di mio padre e ultimo di nove figli.
Nacque proprio qui a Maddaloni l'8 novembre del "43" e le vicissitudini familiari ne determinarono anche il destino. Proprio a pochi metri da questa sezione si è formato ed ha forgiato il suo carattere.
Nel Villaggio dei Ragazzi, infatti, frequentò la scuola dell’infanzia, la primaria ed anche la secondaria ed è proprio tra quei banchi che maturò il desiderio e l’orgoglio di diventare un Carabiniere.
La storia della sua brillante carriera (dopo aver operato con onore in vari reparti dell'Arma lungo lo "Stivale") lo portò a Santa Maria Capua Vetere, dove ha dovuto dare dimostrazione, anche dal punto di vista militare, dell'eccezionale persona che era.
Sento doveroso descrivere brevemente proprio la persona che era, perché è con questo suo aspetto che io mi sono per lo più relazionato.
Del militare parlano gli atti che ornano la sezione e ne hanno parlato esponenti estremamente Autorevoli che lo hanno conosciuto.
Giulio era una di quelle persone che non puoi fare a meno di notare. Straordinariamente empatico, bastavano pochi attimi e ti sembrava di conoscerlo da sempre.
I dubbi, le richieste anche se solo vagamente accennate, diventavano subito un suo problema, al quale si dedicava finché non si potesse giungere alla miglior soluzione possibile.
Era un punto di riferimento naturale, un cardine, una bussola per amici e noi parenti, desumibilmente numerosi (ultimo di nove figli).
Ciò nonostante non passava giorno, al di là dei suoi ragguardevoli impegni professionali, che non trovasse anche il tempo per distribuire con razionalità e gradevolezza la sua presenza presso familiari, amici o chiunque si fosse rivolto a lui per qualche ragione, come una sorta di ricognizione per sincerarsi che nessuno rimanesse indietro.
Era un uomo dai più nobili valori positivi, esempio di umanità, lealtà, onestà e dedizione.
Era un uomo, dunque, e come ogni essere umano aveva sicuramente anche difetti.
Io che lo guardavo sempre con estrema ammirazione e rispetto, non ho fatto in tempo a notarli.
Agiva con discrezione, assicurandosi di poter celare le sue debolezze. Posponeva accuratamente le sue priorità, ma con gli altri era sempre pronto, energico e disponibile.
Abile motivatore, riusciva senza fatica ad innalzare positivamente le aspettative di tutti i suoi interlocutori ........ perché questo era mio zio .....
.... un Uomo che rendeva migliori altri uomini .........
Capitano in congedo Giuseppe Di Vico
Corpo della Onoreficenza
Nel corso di servizio anti estorsione capeggiato dal proprio Comandante di compagnia interveniva a sostegno dell'Ufficiale e di altro Militare che, nell'affrontare quattro malfattori, erano stati fatti segno a proditoria azione di fuoco. Benchè gravemente ferito, trovava la forza di reagire con l'arma in dotazione prima di accasciarsi. Operazione si concluteva con la cattura di due malviventi, il sequestro di armi e di una autovettura rubata. Santa Maria C.V. 07 Lug. 1982
notizia dell'epoca